"A una donna (figlia d’arte) 
la macchina di Montecitorio"

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_10/donna-figlia-d-arte-macchina-montecitorio-lucia-pagano-a6e93050-98a7-11e4-8d78-4120bf431cb5.shtml
Neoborgia | Società | Semiotica | Linguaggi | Narrazioni | Storytelling

Mi scuso anticipatamente per questa deriva populista, anche se ritengo il termine populista avere un significato assolutamente positivo a differenza di quanto sostiene la cultura dominante...

Ciò che emerge dall'articolo del Corriere, ancor più che dalla semplice lettura del titolo, è una commistione di interessi ed intrecci degni delle antiche famiglie nobiliari medioevali che si pensavano ormai spazzate via dall'Illuminismo nell'ormai lontanissimo '700.

Non voglio naturalmente dare giudizi personali su professionisti immagino validi e che non conosco, ma ragionare sull'impianto generale e teorico di questo modo di procedere. Premessa importante: il mantenimento all'interno della stessa famiglia  di competenze e professioni è una condizione quasi naturale, oserei dire storica, all'interno delle organizzazioni sociali umane, anche se dovrebbe essere limitata  per garantire quella mobilità sociale che rappresenta una garanzia di democrazia. La cosa diventa grave quando questo fenomeno si manifesta in maniera prepotente all'interno dell'amministrazione della cosa pubblica. Il mantenimento di cariche e professioni nelle amministrazioni all'interno di clan (non semplici famiglie, ma clan, per sottolinearne l'origine primordiale e primitiva) rischia di minare non solo l'effettiva democraticità di una società ma soprattutto quelle dinamicità essenziale per garantirne il progresso e la ricchezza economica e culturale.
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Per esemplificare questi concetti si pensi proprio al caso specifico dell'apparato burocratico di camera e senato di cui parla l'articolo in testa al post: le due camere che dovrebbero esercitare il potere legislativo e, attraverso il governo che è comunque espressione delle stesse, esecutivo, possono funzionare solo se tutto l'apparato di cui sono costituite si muove ed agisce in maniera coordinata. E' il frutto della rivoluzione industriale e post-industriale: ogni organizzazione funziona come un meccanismo complesso, una fabbrica "a catena di montaggio", dove ogni persona diventa un ingranaggio necessario, o quasi, al funzionamento complessivo del tutto. Se i burocrati di Camera e Senato non operano in maniera corretta ed efficiente sia il potere legislativo che esecutivo non possono essere esercitati in maniera coerente ed efficace. Per assurdo potremmo con il nostro voto eleggere al Senato e Camera dei Deputati le migliori espressioni del nostro paese e comunque non riuscire a garantire un governo efficace ed efficiente della nostra società: il voto in questo caso sarebbe completamente inutile e di conseguenza ci ritroveremmo a vivere in un PAESE NON DEMOCRATICO.
Ragionamenti simili si potrebbero fare per altri settori fondamentali della nostra società: un esempio per tutti le Università, e la scuola in genere, che sono alla base della formazione e crescita culturale di un paese.
E' naturalmente un ragionamento estremo, per assurdo. Ma come tutti i ragionamenti per assurdo possono suggerire soluzioni da adottare.
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L'art. 98 della Costituzione Italiana recita:
"I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione.
Se sono membri del Parlamento, non possono conseguire promozioni se non per anzianità.
Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d’iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all’estero"
E' uno degli articoli disattesi della Costituzione: mai una legge è stata fatta per impedire a magistrati, polizia, militari, etc. di potere essere eletti in parlamento (la loro discesa in politica ne metterebbe in discussione non solo la loro attuale neutralità ma anche quella passata e futura, necessaria per le funzioni svolte).
Il primo comma indica che i "pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione" e questo dovrebbe bastare a evitare che possano essere assegnati doppi, tripli e multipli incarichi a personale all'interno dell'amministrazione pubblica (una persona = un solo incarico a cui dedicarsi in maniera completa al servizio del cittadino) o che possano avere interessi in altro (partecipazioni in società private che dovrebbero almeno essere sospese per tutta la durata dell'incarico nella cosa pubblica). Sempre nell'ottica di garantire la neutralità dell'apparato burocratico nella gestione della cosa pubblica si dovrebbe stabilire l'incompatibilità non solo con altri incarichi, ma anche con la presenza nella stessa funzione o in funzioni attigue di persone che abbiano interessi comuni, siano essi familiari, economici o professionali (per esempio no parenti, no soci in attività economiche precedenti all'incarico).
Naturalmente le limitazioni sopra non sono una condizione sufficiente a garantire il corretto e trasparente funzionamento della cosa pubblica, che dipendono sempre dalla sensibilità dei singoli, ma probabilmente ne costituiscono una condizione necessaria di cui ne beneficerebbe l'intera società e di conseguenza anche coloro che vedrebbero inizialmente perdere i loro privilegi che alla lunga rischierebbero di diventare soltanto terribilmente virtuali... Al primo posto occorrerebbe mettere sempre l'interesse dei molti, che è fondamentalmente l'interesse di tutti, a quello dei pochi.

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"Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine?"


Nel 1995 Nicholas Negroponte pubblica il best seller ""Being Digital": internet comincia a diffondersi nelle case degli americani ed in pochi anni la Rete diventerà uno, se non il principale, dei mezzi di comunicazione della società contemporanea. 

L'alfabetizzazione digitale diventa altrettanto importante quanto quella tradizionale per lo sviluppo cognitivo di singoli e collettività. 


Media e Comunicazioni, linguaggi, semiotica, Assoluti Relativi


Già qualche anno prima che tutto ciò si manifesti pienamente Negroponte nel suo libro intravede le enormi potenzialità della digitalizzazione, la riduzione di ogni tipo di comunicazione, sia essa scritta, verbale, per immagini o in video, in una sequenza di bit, di zero ed uno. Oggi è possibile trasferire in formato digitale anche odori a distanza. Le stampanti 3D consentono di realizzare oggetti partendo dalla loro "impronta" digitale. Ogni cosa sembra essere digitalizzabile, trasformabile in una sequenza di zero e uno, in bit, in numeri. Alla fine degli anni '60 McLuhan scrive  "Il medium è il messaggio" per sottolineare che è il medium, il mezzo utilizzato per comunicare ancor più del contenuto di quanto comunicato, ad influenzare la forma mentis di un'intera società. Quindi secondo McLuhan internet, le mail, i social, stanno cambiando il nostro  modo non solo di comunicare ma anche di pensare, di comprendere e rapportarci con ciò che ci circonda... o forse è il contrario: è il nostro modo di pensare che determina il successo di un mezzo di comunicazione rispetto ad un altro, quindi forse il web è il frutto del nostro modo di interpretare il mondo, le cose, le persone. 
Sociologia | Linguaggi | Bit | Digitale | Internet | Web | Ritzer

Tutto è digitale. Tutto può essere rappresentato da un numero. 

Entzauberung der Welt, il disincantamento del mondo lo aveva denominato Weber quasi un secolo fa: "[...] l'uomo potrebbe - in linea di principio - dominare tutte le cose mediante il calcolo. Ma questo significa: il disincanto del mondo". La secolarizzazione della società occidentale è stata per decenni il principale motore del potere dei paesi sviluppati che hanno cercato e cercano di imporla anche sul resto del pianeta. Forse oggi questa stessa secolarizzazione sta diventando la principale debolezza della società contemporanea. L'uomo postmoderno è diventato un adolescente "stanco", guidato dagli istinti di un ragazzino ma senza la sua voglia di riscoprire e reinventare il mondo. Nel suo "The McDonaldization of Society", Ritzer rappresenta la tendenza delle grandi catene di fast food e dei parchi di divertimento alla Disney di rendere tutto misurabile, calcolabile e prevedibile come un orientamento generale della società contemporanea. L'uomo rischia quindi di perdere la sua identità reale a favore di una identità puramente digitale, virtuale, quantitativa, misurabile. L'uomo assume oggi un "valore d'uso" come una qualsiasi altra tipologia di merce. Ridotto a merce perde la propria umanità, diventa oggetto e non più soggetto della storia. 
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L'uomo digitale sempre più connesso si manifesta nella comunicazione basata sull'alfabeto comune del bit ma che manipola al fine di costruire una infinità di linguaggi diversi che rende spesso impossibile la comprensione reciproca e la capacità di sintesi verso ideali ed etiche comuni.  Un individualismo distorto che invece di valorizzare l'uomo lo frammenta e lo confonde in una molteplicità di sensi senza senso, di significati che non hanno più valore condiviso e quindi senza alcuna utilità ai fini di costruire comunità. Si moltiplicano sempre di più gli scontri e si fanno più rari i punti di incontro.Ciò che guida lo sviluppo della società sembra essere l'interesse di pochi nell'incapacità dei più di riuscire a unire i propri sforzi per contrastare le tendenze alla mercificazione ed alla massimizzazione dei profitti. 

Le persone diventano cose ed i diritti delle persone sembrano diventare ostacoli a perseguire l'unico obiettivo degno di valore, quello del benessere economico-finanziario. 

Ma il benessere economico di chi? Di tutti? Di molti? Di pochi? A quando la quotazione in borsa del benessere? Può questo essere legato solo ad un freddo e distaccato valore economico? Il mais, il riso, la farina,l'acqua non sono più beni di prima necessità, su cui si basa la sopravvivenza di larga parte della popolazione mondiale, ma numeri a cui dare un valore e speculare. I lavoratori non sono persone, ma ingranaggi di un sistema produttivo atto a creare valore e come tale i diritti sono solo imperfezioni all'interno di processi finanziari solo all'apparenza ben rodati. Non è solo un problema di democrazia, ma di sopravvivenza. L'uomo sopravvive solo come collettività, comunità, società. Il bene di pochi a discapito dei tanti porta inevitabilmente all'autodistruzione.

"Essere, o non essere, ... se sia più nobile nella mente soffrire ...o prendere le armi contro un mare di affanni ... e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione".



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