Cominciamo da lui, il regista del nuovo X-Men - Apocalisse, Bryan Singer. 

In fondo è merito (o colpa) sua se i mutanti della Marvel si trovano (ancora) fuori dalla continuity cinematografica dei film sui supereroi dalla casa delle idee di Stan Lee. 

Infatti i diritti di sfruttamento al cinema degli X-Men sono ancora in mano alla 20th Century Fox e quindi questi personaggi non possono apparire nei film del Marvel Cinematic Universe (MCU). 

L'ultimo film sui mutanti della Marvel

X-Men, film del 2000 diretto da Singer, ha il merito di rilanciare i supereroi al cinema. Infatti Superman III (1983) e Superman IV (1987), ancora con Christopher Reeve nei panni dell'Uomo d'Acciaio, dopo i successi dei primi due film del 1978 e del 1980, erano stati dei completi insuccessi, sia di critica che di pubblico. Ci aveva pensato Tim Burton, con i suoi Batman del 1989 e del 1992, a rilanciare il genere, ma anche in questo caso i sequel Batman Forever (1995) e Batman & Robin (1997) di Joel Schumacher (con Val Kilmer prima e George Clooney dopo nei panni del Cavaliere di Gotham), nonostante i cast stellari, avevano riportato i film sui supereroi ad una desolante mediocrità.
Se consideriamo gli eroi Marvel, nonostante l'amore mai nascosto di Stan Lee per il cinema, prima del 2000 non si erano ancora visti film degni di nota con protagonisti i personaggi della casa delle idee. Possiamo forse citare solo la fortunata serie televisiva L'incredibile Hulk, trasmessa tra il 1977 e il 1982, con Bill Bixby nei panni di David Bruce Banner e Lou Ferrigno in quelli del suo alter-ego Hulk. Inguardabili sono invece i film sull'Uomo Ragno degli anni '70, così come un B-Movie su Capitan America del 1990. Tutte produzioni a basso costo per film fantastici, che solo per riprodurre superpoteri ed effetti speciali, avrebbero invece richiesto budget elevati ed attori di spessore.

Trasposizioni supereroi Marvel


Coraggiosamente negli anni '90 la  20th Century Fox acquistò i diritti per la produzione di un film sugli X-Men affidandone la regia a Bryan Singer e la sceneggiatura a David Hayter (su soggetto sviluppato insieme allo stesso regista). 

Singer era reduce del grande successo di critica del film cult I soliti sospetti  del 1995, diretto a soli 30 anni, Dà al film la sua impronta drammatica e votata all'azione che ritroviamo in X-Men, in X-Men 2 e nell'ultimo X-Men: Apocalisse. Caratteristica singeriana è anche la sua attenzione al tema del razzismo, dell'Olocausto, del catastrofico. Visto il titolo, non ne poteva esserne esente X-Men: Apocalisse,  ma ritroviamo gli stessi temi anche nei primi due X-Men e sviluppati in molti altri film del regista: L'allievo, del 1998 tratto da un racconto di Stephen King sull'incontro tra uno studente americano e un ex criminale nazista interpretato da Ian McKellen, il Magneto dei primi tre film della saga X-Men; In Superman Returns del 2006, Singer fa quasi distruggere Metropolis da Lex Luthor e quasi a far morire l'Uomo d'Acciaio; con Operazione Valchiria del 1998, interpretato da Tom Cruise, si ritorna alla Germania nazista e quindi al tema dell'olocausto; morte e distruzione non mancano anche nella rivisitazione della favola Jack e i fagioli magici nel film Il cacciatore di giganti del 2013; e cosa dire della distruzione di uomini e mutanti nel futuro distopico di X-Men - Giorni di un futuro passato del 2014 che in pratica da il via al nuovo reboot cinematografico della saga dei mutanti Marvel?

Reboot dell'universo cinematografico degli X-Men

Di certo è un peccato che i film dei Marvel Studios e quelli sugli  X-Men si muovano in universi paralleli senza incrociarsi. Anzi in alcuni casi si scontrano. Il caso più evidente è quello del personaggio di Pietro Quicksilver che appare sia negli ultimi due episodi degli X-Men che in Avengers: Age of Ultron. Nell'universo dei fumetti Pietro Maximoff e sua sorella Wanda, meglio nota come Scarlet, sono figli di Magneto. In X-Men - Giorni di un futuro passato si fa intuire che Pietro potrebbe essere figlio di Erik Lehnsherr (alias Magneto) e ciò (ATTENZIONE SPOILER!) viene confermato in X-Men: Apocalisse. In Giorni di un Futuro Passato la madre, parlando con Pietro, fa riferimento a sua sorella al piano superiore. C'è addirittura una scena tagliata dal film in cui appare con il volto della giovanissima Miya Shelton-Contreas. Qui c'è però un'incongruenza con i fumetti che indicano che Wanda/Scarlet e Pietro/Quicksilver sono fratelli gemelli. E' così infatti in Avengers: Age of Ultron, dove però non si cita Magneto, ma i due sono il frutto degli esperimenti dell'Hydra sullo scettro sottratto a Loki nel primo film sugli Avengers (come mostrato nelle scena durante i titoli di coda di Captain America: The Winter Soldier). La bambina non mostrata, ma prevista nella sceneggiatura originale di X-Men - Giorni di un futuro passato potrebbe allora essere Lorna Dane, alias Polaris, altra figlia di Magneto più giovane di Wanda e Pietro. Anche in questo caso però i conti non tornano, perchè Pietro e Lorna dovrebbero avere lo stesso padre ma madri diversi. Anche la cronologia non aiuta. I Quicksilver del film sugli Avengers e quello degli X-Men sono più o meno coetanei, ma il primo film è ambientato ai giorni nostri, mentre il secondo negli anni Ottanta. 

Le incongruenze dei supereroi tra cinema e fumetto

Di incongruenze tra film e fumetti ce ne sono molte altre. 

Quando nel 1963 Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni) lanciarono la nuova collana The X-Men, che vide per la prima volta comparire i mutanti nell'universo dei fumetti Marvel, la formazione vedeva alla sua guida il professor-X, Charles Xavier, il più potente telepata del mondo, e la formazione era composta dai seguenti supereroi: Scott Summers alias Ciclope, Hank McCoy alias Bestia, Warren Worthington III alias Angelo, Jean Grey alias Marvel Girl e Bobby Drake alias l'Uomo Ghiaccio. Magneto è già presente nel primo numero del 1963 come principale avversario dei mutanti di Xavier e della sua squadra. Nel numero 4 del nuovo albo Magneto affronta i nostri eroi con un suo gruppo di villain,  la Confraternita dei mutanti, di cui fanno parte Pietro Quicksilver e sua sorella Wanda Scarlet, Mastermind e Toad. 

Differenze tra fumetti e film sui supereroi

Proviamo a fare un confronto con i film. In X-Men - L'inizio del 2011, prequel dei film sugli X-Men, ci sono Xavier e Erik Lehnsherr/Magneto, così come Hank McCoy/Bestia, ma gli altri eroi sono completamente fuori cronologia. Come scopriremo in X-Men: Apocalisse Scott Summers e Jean Grey sono poco più che bambini. L'uomo ghiaccio appare invece come un adolescente nei primi tre film della saga e in giorni di un futuro passato, quindi di una generazione successiva a quella di Ciclope e Jean Grey. Ancora più confusa la storia di Angelo che in X-Men apocalisse è un giovane mutante tedesco che partecipa a combattimenti clandestini tra mutanti, mentre in X-Men - Conflitto finale, ambientato circa trenta anni dopo degli eventi raccontati nell'ultimo film, è il giovane figlio del magnate Warren Worthington II, mentre dovrebbe aver la stessa età degli altri X-Men. 

Numerose sono anche l'incongruenze tra i primi tre film della saga e il prequel X-Men: L'inizio

Per esempio Mystica e Xavier nei primi tre film pare si conoscano appena, mentre tra i due c'è un fortissimo legame nel prequel. Sempre nei film originali Xavier afferma che conosce Magneto fin da quando erano adolescenti e che insieme hanno costruito Cerebro. Nel prequel invece, Xavier e Lehnsherr si conoscono che sono ormai adulti e Cerebro viene costruito da Hank McCoy/Bestia. Visto che la verità sta nel mezzo, nei fumetti, quindi nella storia originale degli X-Men, la macchina che consente al Professor X di amplificare i suoi poteri telepatici e rintracciare i mutanti in qualsiasi parte del mondo, Cerebro appunto, è stato effettivamente costruito dal telepate insieme  Magneto, ma successivamente è stato potenziato da Bestia, che nell'universo funzionale Marvel è uno degli scienziati più brillanti del mondo.
Altra curiosità sui fumetti degli X-Men: dopo circa 6 anni dalla prima pubblicazione il loro albo cominciò a non appassionare più i lettori della Marvel e già nel 1969 non venivano più date alle stampe nuove avventure della squadra dei mutanti. Nel 1975 la casa delle idee decise di rilanciare la testata affidandola a Len Wein e Dave Cockrum. Il risultato fu la nascita di una nuova squadra con supereroi provenienti da diverse parti del mondo. Sempre sotto la guida del veterano Colosso e del professor Xavier, i nuovi X-Men divennero il giapponese Shiro Yoshida alias Sole Ardente (mai apparso nei film e che nei fumetti abbandona presto il gruppo), la keniota Ororo Munroe alias Tempesta, l'irlandese Sean Cassidy alias Banshee (al cinema uno dei componenti originali del gruppo), il russo Peter Rasputin alias Colosso (uno dei giovanissimi mutanti nei primi tre film della saga cinematografica come l'Uomo Ghiaccio), il tedesco Kurt Wagner alias Nightcrawler (che appare sia nel nuovo X-Men: Apocalisse che in X-Men 2, dove però pare che gli altri eroi si siano dimenticati di questo loro vecchio compagno, ma la questione potrebbe essere giustificata dalla variazione della linea temporale introdotta con il film X-Men: giorni di un futuro passato), il nativo americano John Proudstar alias Thunderbird (che già nei primi numeri della nuova serie diventerà il primo X-Men a morire), e soprattutto il canadese Wolverine.

Differenze tra fumetti e Film sui supereroi
Questa nuova formazione, insieme ad alcuni dei membri del team originale, sarà pienamente sviluppata da uno dei migliori scrittori della Marvel, l'inglese Chris Claremont. Sono i suoi mutanti quelli più noti tra i lettori della Marvel Comics. Probabilmente l'idea di un team multinazionale di supereroi non è del tutto originale ed ho il forte sospetto che Wein e Cockrum si ispirarono ad un manga giapponese: Cyborg 009 del mangaka Shōtarō Ishinomori pubblicato a  partire dal 1964, che diede vita a due film animati nel 1966 e nel 1967 (009 Joe TempestaCyborg 009: La guerra dei Mostri) e nel 1968 ad una serie animata di 26 episodi in bianco e nero che forse Wein e Cockrum ebbero modo di vedere (in Italia è stata trasmessa solo la seconda serie a colori realizzata nel 1979).

I fumetti Marvel ispirati ai manga giapponesi

Uno spoiler che non è uno spoiler: In X-Men: Apocalisse c'è anche la partecipazione di Wolverine, negata fino all'ultimo secondo e rivelata solo con gli ultimissimi trailer del film. E' un'apparizione fugace, ma colui che non doveva esserci, il più amato degli X-Men, invece c'è. 
Ritorniamo a X-Men: Apocalisse, è un bel film, assolutamente godibile, anche se con un pathos più drammatico e meno brillante rispetto ai film del MCU. Una domanda per concludere: perchè Jean Grey deve sempre apparire più anziana dei suoi colleghi X-Men? Era così per l'attrice Famke Janssen, che ha interpretato il ruolo nei primi tre film della saga e che effettivamente ha qualche anno in più rispetto a Hugh Jackman (Wolverine) e James Marsden (Ciclope), anche se praticamente è quasi coetanea di Halle Berry (Tempesta) per la quale però il tempo sembra non passare. La stessa impressione la dà Sophie Turner nel nuovo film, benchè invece è una delle più giovani attrici del cast, coetanea di Tye Sheridan (Ciclope) e Kodi Smit-McPhee (Nightcrawler) che rispetto a lei sembrano dei ragazzini. 

Per chi volesse scoprire di più sui supereroi e sui linguaggi del fumetto e del cinema, anche dal punto di vista più formale della semiotica e della narratologia, consiglio la lettura di "NUVOLE 2.0: Pantheon contemporaneo - I supereroi dai fumetti al cinema mainstream", disponibile su Amazon a questo link (https://www.amazon.it/NUVOLE-2-0-contemporaneo-supereroi-mainstream-ebook/dp/B01CWCCQC8)



- Brama, ruggine, diciassette, alba, Homo, nove, benevolo, benvenuta, uno, vagone merci.
- Buongiorno soldato.
- Pronto ad obbedire.

Buscky Burnes | Brama Ruggine Diciassette

Così inizia Capitan America: Civil War, il film dei fratelli Anthony e Joe Russo che ha visto Capitan America e Iron Man scontrarsi in una battaglia fratricida tra paladini della giustizia. 

Si perché la giustizia, purtroppo, non sempre è un valore assoluto. Può essere vista da angolazioni diverse. Legge e giustizia possono non coincidere, poiché le leggi le fanno gli uomini e non sempre gli uomini fanno leggi giuste. 
L'ultimo film dei Marvel Studios inizia con le parole d'ordine, pronunciate in russo, riportate nell'incipit di questo post, che consentono al KGB di controllare la mente di Bucky Barnes, trasformandolo nello spietato killer chiamato il Soldato d'Inverno. Grande amico di Capitan America sin dalle origini del personaggio negli anni quaranta, suo compagno d'avventura e sua spalla, Bucky è creduto morto sin dalla seconda guerra mondiale. Non essere riuscito a salvare il suo giovane amico sarà un rimorso che perseguiterà Cap anche dopo il suo ritorno alla vita, quando viene ritrovato dagli Avengers, ibernato in un blocco di ghiaccio in fondo all'oceano. 

Avengers e Capitan America nei fumetti | Differenza fumetti vs film

Nei film della Marvel Studios (in particolare in Capitan America: il primo Vendicatore, del 2011) non sono gli Avengers che rinvengono il corpo ibernato di Cap, in quanto nell'universo cinematografico il gruppo si forma solo dopo il suo ritrovamento, ma è lo Shield di Nick Fury.
Qual'è il mio giudizio sull'ultima fatica dei Marvel Studios? Un ottimo film. Parte lento, ma negli scontri, sia quelli fisici che quelli psicologici, tra i vari personaggi che compongono una trama corale e polifonica, prende un ritmo serrato che diventa assolutamente piacevole da seguire. Se Capitan America è il protagonista principale della pellicola (che poi nei moderni film digitali di pellicola non ce n'è più), non sono da meno tutti gli altri caratteri che popolano la storia sceneggiata da Christopher Markus e Stephen McFeely, a iniziare naturalmente da un combattuto Iron Man, ottimamente interpretato dal sempre magistrale Robert Downey Jr, che si rivela l'ethos più interessante di tutto il racconto. Scrivere di più sul film rischierebbe di farmi sfuggire qualche spoiler, quindi evito di farlo. Solo una segnalazione per lui, il più amato dei personaggi Marvel: Spider-Man. Dopo le interpretazioni di Tobey Maguire e (secondo me quella migliore) di Andrew Garfield, sembrava che ci fosse ancora poco da dire al cinema sull'Arrampicamuri. Speravo di poter vedere un altro The Amazing Spider-Man con la regia di Marc Webb (un cognome un destino), invece la Columbia Pictures ha deciso di lasciare il personaggio completamente nelle mani dei Marvel Studios che faranno partire un nuovo reboot del personaggio.

Il nuovo Uomo Ragno, interpretato Tom Holland, che appare per la prima volta in questo Capitan America: Civil War, è stata una piacevole sorpresa.

Le poche scene che lo hanno interessato hanno mostrato un personaggio assolutamente aderente al carattere brillante e irriverente disegnato da Stan Lee (soggetto) e John Romita Sr. (disegni) e che io preferisco rispetto a quello originale di Steve Ditko.
Ritorniamo a Civil War e al Soldato d'Inverno. Bucky Barnes non è in realtà morto, Ma anche su questo punto fumetti e film ci presentano due storie diverse, Il racconto originale, quello dei fumetti, vede morire Bucky nello stesso episodio in cui Capitan America precipita nelle fredde acque del mare Artico, dopo aver sventato un ultimo tentativo del Barone Zemo e del Teschio Rosso di far terminare la  seconda guerra mondiale a favore delle potenze dell'Asse. 

Storytelling e linguaggi | Differenze tra fumetti e cinema

Entrambi gli eroi saltano su un aereo-missile sperimentale progettato da Zemo per distruggere Londra. Cap e Bucky riescono ad evitare il disastro, ma mentre il supereroe perde la presa e precipita nell'oceano (dove rimarrà ibernato fino ai giorni nostri), il suo aiutante esplode insieme all'aereo-missile. Tutti lo credono morto. Il corpo di Barnes viene ritrovato da un sommergibile russo. Il ragazzo è gravemente ferito, ha perso un braccio, ma non è morto. I sovietici credono che anche Bucky Barnes sia stato potenziato con il siero del supersoldato come Steve Rogers, alias Capitan America, ma scoprono che non è così. I russi speravano infatti di poter trovare il siero nel sangue di Barnes e sintetizzarlo per utilizzarlo sui proprio militari. Comunque si prendono cura di Bucky, gli impiantano un braccio cibernetico, per sostituire quello perso nell'esplosione, e lo trasformano nello spietato killer noto con il nome del Soldato d'Inverno, facendogli il lavaggio del cervello. I russi tengono il ragazzo in animazione sospesa, svegliandolo solo per fargli svolgere le missioni più delicate. In questo modo Bucky invecchia molto lentamente e quanto incontra nuovamente Capitan America sono praticamente coetanei (durante la seconda guerra mondiale Bucky era poco più di un adolescente e quindi era più giovane di Steve Rogers, che era invece un giovane adulto).
Nell'universo cinematografico Bucky muore invece precipitando da un treno in corsa in un profondo burrone, molto prima della scomparsa di Capitan America nell'oceano Atlantico. L'effetto su Steve Rogers sarà identico a quello raccontato nei fumetti, con l'eroe che non riesce a perdonarsi di non essere riuscito a salvare il suo amico (anche se nel film Capitan America: il primo Vendicatore, Bucky già durante la II guerra mondiale non è più giovane di Rogers come nei fumetti). 

Molte altre sono le differenze tra la storia raccontata nel film e il fumetto originale Civil War di Mark Millar. 

Nel film tutto si scatena dagli eventi raccontati in Avengers: the age of Ultron, con la distruzione della città di Sokovia, e da un attentato attribuito dalle autorità al Soldato d'Inverno. Nel fumetto l'origine dello scontro tra la fazione di Capitan America e quella di Iron Man ha inizio da un reality show. E' una trasmissione televisiva i cui protagonisti sono un gruppo di giovani supereroi, i New Warriors, ripresi in diretta mentre combattono il crimine. Mentre si trovano nella piccola cittadina di Stamford si imbattono in alcuni supercriminali che tentano di catturare. Tutti capiscono che non sono i normali malviventi in cui si erano imbattuti fino a quel momento, ma vedono la situazione come un'ottima opportunità per alzare lo share del loro show. I giovani eroi sembrano avere la meglio, ma tra i vilain c'è il pericolosissimo Nitro. Il criminale, per evitare di essere catturato scatena il suo potere, quello di esplodere senza autodistruggersi. La tremenda deflagrazione, in una zona densamente abitata, oltre ad uccidere i giovani New Warriors (a eccezione di Speedball), provoca oltre 600 morti, tra cui 60 bambini di una scuola elementare adiacente agli scontri. Tutto viene seguito in diretta TV dal pubblico americano. La protesta che ne segue fa si che il governo statunitense reagisca chiedendo a tutti i superumani di registrarsi dichiarando i propri poteri ed identità per rimanere sotto lo stretto controllo delle autorità. La nuova legge emanata in tempi record dal congresso prende il nome di ARS (Atto di Registrazione dei Superumani). 


Marvel Civil War


Iron Man e i suoi si schierano dalla parte del governo e dello Shield, Capitan America si mette a capo di un manipolo di supereroi ribelli che si fanno chiamare i Vendicatori Segreti (Secret Avengers).

Nel film non esiste l'ARS ma solo i cosiddetti accordi di Sokovia che stabiliscono che  i supereroi (solo quelli buoni, mentre l'ARS riguardava chiunque fosse dotato di superpoteri) devono mettersi sotto il controllo di un ente governativo internazionale.
A questo punto occorre fare una precisazione importante: Civil War non è semplicemente una graphic novel, ma un cross-over che coinvolge tutte le testate degli albi a fumetti della Marvel. La storia quindi si sviluppa sugli albi dedicati a Spider-Man, a Capitan America, Iron Man, X-Men, Avengers, i Fantastici Quattro e così via. Quindi, rispetto al film consente di creare un universo complesso e multilineare, raccontato con diversi punti di vista, difficilmente rappresentabile in un unico film (probabilmente una serie televisiva avrebbe potuto meglio rappresentare l'intera narrazione, senza raggiungere comunque ciò che è stato i grado di fare il crossover originale nella sua interezza).
Tra film e fumetti, proprio per semplificare la storia, anche i due schieramenti non coincidono esattamente e soprattutto al cinema vede partecipare molti meno personaggi di quanti invece è possibile vedere nelle vignette del crossover (ma anche nella graphic novel principale scritta da Millar). 
Al cinema dalla parte Iron Man  e del governo si schierano il fedele amico di Tony Stark, Rhodey Rhodes, che indossa l'armatura di War Machine, Vedova Nera, Visione, Pantera Nera e Spider Man. Con Cap troviamo il Soldato d'Inverno, Scarlet, Occhio di Falco, Falcon e Ant-Man. Nei fumetti le cose sono ben più complesse e gli schieramenti molto più ampi, perché la guerra civile coinvolge tutto l'universo Marvel, supereroi e villain. 



Nel film, per esempio non vengono citati gli X-Men, per una semplice questione di diritti (quelli dei mutanti sono ancora detenuti dalla 20th Century Fox e non fanno ancora parte del MCU, il Marvel Cinematic Universe). Anche nei fumetti gli X-Men non si schierano apertamente ma influenzano lo svolgimento dello scontro, benché siano reduci degli eventi della saga House of M che li ha praticamente ridotto la popolazione mutante da migliaia di individui a poche decine di eroi dotati ancora di superpoteri.

Protagonista di House of M è Scarlet: nel film non viene mai citato, ma nei fumetti, lei e suo fratello Quick Silver, che viene fatto morire in Age of Ultron, sono figli di Magneto. 

Scarlet esce devastata dagli eventi di House of M e scompare, così che non può prendere parte allo scontro, come invece avviene nel film. Nei fumetti Pantera Nera viene contattato da Reed Richards, Mr Fantastic, per schierarsi dalla parte dell'atto di registrazione, ma lui, a differenza del film, rifiuta di partecipare allo scontro perché non ritiene etico dare la caccia ad altri supereroi.

I Fantastici Quattro sono elementi centrali del mondo dei fumetti Marvel e non potevano mancare come protagonisti nella saga di Millar. 

Lo scontro creerà gravi disaccordi all'interno del più longevo gruppo di supereroi che porterà Sue Storm, la donna invisibile, a lasciare suo marito e a schierarsi con Capitan America. Reed è in pratica il leader dello schieramento governativo insieme a Iron Man e Hank Pym, l'Ant-man originale. Nel MCU Hank Pym è interpretato da Michael Douglas nel film  Ant-Man. A differenza dei fumetti, dove Hank è uno dei fondatori degli Avengers e loro coetaneo, nell'universo cinematografico è molto più anziano, è un coetaneo del padre di Tony Stark e cede il suo costume, e i suoi poteri, a Scott Lang. Anche nei fumetti, a un certo punto, Hank cede l'identità di Ant-Man / Giant-Man a Scott per vestire quelli del Calabrone. Ma nel Civil War di Mark Millar Pym ha ancora i poteri di Ant/Giant-Man e si schiera dalla parte di Iron Man anziché da quella di Capitan America come nel film.

Hank Pym Reed Richards Tony Stark

Reed, Hank e Tony sono le menti più brillanti del mondo Marvel. A loro si possono confrontare solo Bruce Banner, alias Hulk, esperto di livello mondiale delle radiazioni gamma, e Hank McCoy, alias Bestia degli X-Men, dalla parte dei buoni. Dalla parte dei villain, sono menti straordinarie Victor Van doom, alias il Dottor Destino, e Otto Octavius, alias il Dottor Octopus (oltre a un paio di scienziati pazzi dell'Hydra). Quindi da una parte le migliori menti dell'universo Marvel, dall'altra il cuore e il coraggio, sintetizzati dalla figura epica di Capitan America. Nei fumetti, infatti, si schierano dalla sua parte altri eroi caratterizzati da grande coraggio e cuore, come Daredevil, Luke Cage, Falcon, Hercules, Occhio di Falco, la Torcia Umana con la sorella Sue dei Fantastici Quattro e... Spider Man. Si proprio lui che nel film è invece schierato dalla parte di Iron Man. E' così inizialmente anche nel fumetto ma, successivamente, l'Arrampicamuri si rende conto che la parte che meglio lo rappresenta è quella di Cap.

Capitan America Daredevil Spider-Man

Nel fumetto Civil War di Mark Millar Spider-Man è già un uomo adulto, sposato con Mary Jane. Nel film non è così e non vedrete mai una delle scene storiche della recente storia dei fumetti Marvel. Una scena che farà svenire un inconsapevole J. Jonah Jameson.

Tony Stark convince Peter Parker a aderire all'atto di registrazione

Il fumetto è meglio del film? Secondo me si, ma sono due modi di raccontare diversi. Due linguaggi differenti, quelli del cinema e del fumetto, con necessità e vincoli che sono del tutto diversi. Capitan America: Civil War è un ottimo film e fare confronti con la storia originale non gli renderebbe i meriti che invece ha.

Poco dopo Civil War è uscito nelle sale italiane anche un altro film basato sugli eroi Marvel: X-Men - Apocalisse diretto da Bryan Singer. 

Anche in questo caso saranno inevitabili i confronti con la versione originale a fumetti. Singer ha finora dimostrato, anche nelle sue prove con i film basati sugli eroi della DC Comics, che il genere apocalittico gli è comunque particolarmente congeniale.


Per chi volesse scoprire di più sul mondo dei supereroi, consiglio la lettura del libro "NUVOLE 2.0: Pantheon contemporaneo - I supereroi dai fumetti al cinema mainstream" disponibile a questo link Amazon: Nuvole 2.0 - Pantheon Contemporaneo, gratis per gli iscritti a Kindle Unlimited.


Ad inizio anno ha suscitato qualche discussione, tra appassionati e non, addetti del settore e semplici amatori del cinema, il successo ottenuto dal film Quo Vado di Gennaro Nunziante con Checco Zalone.

Storytelling e linguaggi cinema italiano | Narrazioni POP

La polemica ha riguardato principalmente la diffusione capillare e con pochi precedenti che il film ha avuto nelle sale italiane, giustificando il successo ottenuto ai botteghini semplicemente come un'operazione meramente commerciale. 
Certamente l'idea di lanciare Quo Vado il primo gennaio è stata una scelta che si rivelata vincente. Il periodo natalizio è da sempre quello che ha garantito i maggiori incassi al cinema. Il clima interiore è quello della festa. Quello esteriore è il clima dei mesi più freddi nell'emisfero settentrionale del nostro pianeta. Insomma, il periodo ideale per andare a vedere un bel film al cinema (e magari scoprire che così bello non è). Diamo un'occhiata a quelli che erano i concorrenti di Quo Vado, quindi alle alternative che ha avuto lo spettatore che voleva vedere un film durante le festività natalizie tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016.
Il 7 dicembre è stato distribuito Il professor Cenerentolo di e con Leonardo Pieraccioni. Troppo presto per arrivare a Natale con qualcosa ancora da dire. Il 16 dicembre sono stati invece lanciati la maggior parte dei grandi blockbuster di Natale. Il ponte delle spie di Steven Spielberg, con Tom Hanks, un film di azione e storico in linea con gli ultimi film diretti dal papà di ET e di Indiana Jones, indirizzato a un pubblico che ami anche un minimo di impegno e di riflessione. Irrational Man  di Woody Allen, un film che possiamo considerare di nicchia, per amanti del genere, ma soprattutto dell'humor sottile del regista e autore comico di New York. Gli ormai classici cine-panettone italiani  Vacanze ai Caraibi - Il Film di Natale, di Neri Parenti con Christian De Sica, e Natale col boss di Volfango De Biasi con Lillo e Greg (quest'ultimo uscito il giorno dopo, il 17 dicembre). Il film più atteso dell'anno è stato comunque Star Wars: Il Risveglio della Forza, che continua la più grande saga fantascientifica della storia del cinema e che inizia un nuovo ciclo che racconterà nuove avventure nell'universo creato da George Lucas.

Storytelling e linguaggi | Cinema Pop Italiano | Quo Vadit

Quando Quo Vado è arrivato nelle sale buona parte della spinta propulsiva dei suoi concorrenti era ormai esaurita e molti di questi non erano più in programmazione. 

Lo stesso Star Wars, nonostante sia rimasto per lungo tempo in programmazione, vista l'enorme attesa creata dalla comunicazione della Walt Disney, che ha  acquistato i diritti della saga da Lucas, ha attirato al cinema la maggior parte dei suoi accaniti fan già nei primi giorni di programmazione.
La Medusa Film, casa distributrice di Quo Vado e produttrice (insieme a TaoDue), ha quindi avuto vita facile a piazzare il proprio film in quasi la totalità delle sale cinematografiche italiane. Un'ottima strategia di marketing, che però, a mio parere, sarebbe servita a poco se l'oggetto della distribuzione non fosse stato un contenuto di qualità. Guardiamo i numeri.
Quo Vado è il secondo film, dietro Avatar di James Cameron, per maggiori incassi nella storia del cinema italiano. Per capire l'enorme successo ottenuto si tenga conto che Star Wars: Il Risveglio della Forza che a livello mondiale è il terzo film che più ha incassato nella storia del cinema (segue i due mainstream di Cameron: il già citato Avatar e Titanic) con oltre 2 miliardi di euro di guadagno ai botteghini di tutto il pianeta Terra, in Italia è solo al 17-imo posto con 25,5 milioni di € di incasso. Quo Vado ne ha incassati ben 65,3 milioni, a soli 400 mila € circa da Avatar. Se si va però a guardare il numero di spettatori,  il film con Zalone può vantare oltre 9,3 milioni di biglietti staccati, contro i soli 7,5 del primo in classifica Avatar, che ha ottenuto maggiori incassi solo grazie al maggior prezzo del biglietto per la trasmissione in 3D. La classifica dei film più visti, ci riserva anche un'altra sorpresa. La Vita è Bella di Roberto Benigni, film del 1997 e premio Oscar come miglior film straniero, ha totalizzato ancora più spettatori dell'accoppiata Nunziante-Zalone: 9,7 contro i soli 9,3 milioni di Quo Vado. Ciò è giustificabile principalmente da tre fattori.

  1. La Vita è Bella ha potuto godere della nuova riprogrammazione nei cinema a seguito della vittoria del premio Oscar.
  2. Nel 1997 il film di Benigni è in un contesto concorrenziale molto meno impegnativo rispetto a quello del 2016 in cui viene lanciato Quo Vado. Il pubblico può vedere film e telefilm solo alla televisione, dove in pratica fanno da padrone solo 6 emittenti televisive (i tre canali della RAI e i tre di Mediaset). La 7 si chiamerà ancora Telemontecarlo fino al 1999 e, così come MTV, fino ad allora non avrà piena diffusione nazionale. Le TV satellitari (che erano poi le uniche pay-TV) avevano solo poche decine di migliaia di spettatori di share.  Lo standard DVD era ancora in via di definizione e i film si potevano vedere solo su cassetta VHS. Oggi gli spettatori hanno possibilità di fruire di contenuti video in maniera molto più ampia. LA TV digitale ha messo a disposizione centinaia di canali. I DVD sono più facilmente reperibili e utilizzabili dei VHS, oltre a garantire una maggiore qualità del video e del suono. La Pay TV è ormai una realtà consolidata e lo streaming su internet sta rapidamente esplodendo anche in Italia (vedi il fenomeno Netflix). Inoltre esiste anche YouTube e le altre piattaforme di sharing video sul web (anche se non direttamente connesso al mercato del cinema ne influenza comunque il consumo). Se guardassimo la classifica dei film più visti nella storia del cinema italiano per numero di spettatori troviamo ai primi posti pellicole degli anni sessanta e settanta, quanto non esisteva il VHS, le TV non erano in tutte le case degli italiani e comunque offrivano al massimo solo le trasmissioni dei due primi canali RAI. Troviamo così ai primi posti Guerra e Pace (1956, 15,7 milioni di spettatori),  Ultimo tango a Parigi (1972, 15,6 milioni), Per un pugno di dollari (1964, 14,8 milioni),  Continuavano a chiamarlo Trinità (1971, 14,6 milioni), Per qualche dollaro in più (1965, 14,5 milioni). Quo Vado e La Vita è Bella sono rispettivamente al 34-imo e al 31-imo posto.
  3. Parere personale: La Vita è Bella è effettivamente un capolavoro non solo pop, ma anche qualitativo, della storia del cinema mondiale.


Ho avuto modo di vedere solo di recente Quo Vado in DVD. E' un capolavoro? No. E' un ottimo film però, sia dal punto di vista tecnico che per storytelling, per quel suo modo leggero di amplificare in maniera surreale (ma nemmeno tanto surreale) ambientazioni, situazioni e personaggi. Non fa ridere, ma fa sorridere e nel finale può anche far leggermente commuovere (un po' come La Vita è Bella). Va guardato con leggerezza, ma anche con sguardo critico e attento per apprezzarne i contenuti (poi ognuno in una storia ci trova quello che vuole, l'immedesimazione dello spettatore o del lettore è uno degli strumenti più potenti che qualsiasi linguaggio narrativo dovrebbe possedere).
Quo vadit, allora il cinema italiano? Rispetto ai bei tempi passati si è persa in Italia la capacità di spaziare nei più diversi generi nerrativi, sommersi dalla grande potenza distributiva delle major statunitensi. I francesi, i tedeschi, gli spagnoli, gli inglesi e i giapponesi non si sono arresi. Hanno continuato a produrre film per tutti i generi e per tutti i pubblici. In Italia, patria del neorealismo e di Fellini, ma anche dei peplum, degli spaghetti western e della commedia sexy all'italiana, ci si è arresi. Per molti anni in Italia si è prodotto quasi esclusivamente film commedia o film impegnati, in molti casi anche con ottimi risultati, per quanto molti critici tendano a non apprezzare il nostro cinema contemporaneo migliore. L'esempio del recente Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti, con due ottimi Claudio Santamaria e Luca Marinelli (tutti e tre vincitori di un David di Donatello per questo film) dimostra che in Italia è possibile fare anche cinema "altro". Salvatores, che ha spaziato su diversi generi, grazie alla sua innata capacità di sperimentare, continua a dimostrarlo da molti anni. Anche nella commedia e nei film impegnati si riesce in Italia a creare ottimi prodotti culturali mantenendo comunque una connotazione pop (dimensione che io apprezzo particolarmente). Oltre a Quo Vado e La Vita è Bella, basta pensare all'altro film che ha spopolato ai David di Donatello di quest'anno insieme alla pellicola su citata di Mainetti, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese. Ne cito altri che ho avuto modo di vedere in DVD e che mi sono sembrate ottime produzioni: La bella gente di Ivano De Matteo (prodotto nel 2009 ma uscito in Italia solo lo scorso anno), Se Dio vuole del 2015, scritto e diretto da Edoardo Falcone, con Marco Giallini e Alessandro Gassmann, Perez del 2014 di Edoardo De Angelis e con Luca Zingaretti, La scelta del 2015 di Michele Placido con Raoul Bova e Ambra Angiolini (con soggetto ispirato al testo teatrale L'innesto di Luigi Pirandello), Confusi e felici del 2014 di Massimiliano Bruno, Spaghetti Story del 2013 di Ciro De Caro, La mafia uccide solo d'estate film del 2013 di e con PIF (Pierfrancesco Diliberto).

Quo vadit il cinema italiano | Lo chiamavano Jeeg Robot



Fare la mamma non è semplice. 

Essere la mamma di un supereroe nemmeno. Anzi.  

Libro sui supereroi | Storytelling e Linguaggi


Quando nel 1938 viene pubblicato il numero 1 di Action Comics, in cui appare per la prima volta colui che è considerato il primo supereroe della storia dei fumetto, Superman naturalmente, nella prima vignetta ci viene mostrato un missile che decolla da un tetto. La didascalia ci spiega che quel missile trasporta una navicella con dentro il figlio neonato di uno scienziato che lo ha lanciato nello spazio per salvarlo dall'imminente distruzione del suo pianeta. 

Solo molto più in là ci verrà rivelato che quel pianeta si chiama Kripton e che i genitori di Superman sono Jor-El e Lara Lor-Van. 

Mamma Lara muore quindi alle origini della storia del primo, e forse il più potente, dei supereroi e non vedrà mai crescere suo figlio. Viene citata per la prima volta nel 1939, in una striscia apparsa su un quotidiano, con il nome di Lora, ma solo nel 1945, sul numero 101 della raccolta di fumetti More Fun Comics (dove appaiono anche storie di Arrow, Aquaman e lo Spettro) viene raccontata la sua storia e ci viene mostrato il suo volto, nell'episodio The Origin of Superboy. Qui ci viene raccontato come i genitori naturali di Kal-El (il vero nome di Superman) mettono in salvo il loro bimbo appena nato, grazie ad un razzo sperimentale, e come questo atterra sulla terra deve il bambino viene ritrovato ed adottato da Jonathan e Martha Kent. . 

Libro sui Supereroi | Storytelling e linguaggi | Narrazioni | Le mamme dei supereroi

Non va meglio a Martha Kane, moglie di Thomas Wayne e madre di Bruce e di conseguenza dell'altra icona della DC Comics, il Cavaliere Oscuro, Batman. 

Nel numero 33 di Detective Comics, in un flashback, Bruce Wayne rivive la notte in cui, lui bambino, vede i suoi genitori uccisi da un malvivente durante una rapina. E' l'episodio che lo segna così profondamente da far maturare in lui l'idea di diventare un vigilante, un super vigilante, per proteggere la sua Gotham dal crimine.  

Libro sui supereroi | Storytelling e linguaggi | Narrazioni sui supereroi

La potenza di quel trauma perseguiterà Batman per tutta la vita. Frank Miller, ne Il Cavaliere Oscuro, fa rivivere quel ricordo anche ad un Bruce ormai cinquantenne ed acciaccato per l'età e i numerosi combattimenti.  

Libro sui Supereroi | Le mamme dei supereroi


Nella saga The Flash: Rebirth, pubblicata nel 2009, ci viene rivelato che anche Nora, la madre di Barry Allen, alias Flash, l'eroe DC dalla super-velocità, è stata uccisa quando suo figlio era ancora un bambino. 

Ad essere accusato dell'omicidio è il padre di Barry, che si rivelerà però essere innocente. La madre è stata infatti uccisa da Zoom, la nemesi di Flash, dotato dei suoi stessi poteri, e tornato indietro nel tempo a quando Barry era solo un bambino, grazie alla sua super-velocità, per commettere una serie di omicidi con lo scopo di rovinare la vita del suo principale avversario. Flash impedirà a Zoom di uccidere altre persone a lui care, ma non riuscirà a salvare proprio l’amata madre. 
Ci proverà nuovamente nella serie  Flashpoint, pubblicata nel 2011. In questa saga, Flash riuscirà a salvare la madre da Zoom, ma provocherà un paradosso temporale che rischia di portare alla distruzione l’intero pianeta. Il suo intervento per cambiare il passato causa, infatti, un ritardo di pochi secondi della rotazione della terra che finisce per creare una realtà alternativa apocalittica. Il piccolo Kal-El, che sarebbe dovuto diventare il futuro Superman, invece di precipitare nelle campagne di Smallville ed essere ritrovato da Jonathan e Martha Kent, atterra a Metropolis. Qui le autorità degli Stati Uniti lo imprigionano e lo sottopongono a crudeli esperimenti per cercare di replicare i suoi immensi poteri. Gli atlantidei, governati da Aquaman, e le amazzoni di Wonder Woman sono in guerra tra loro e il conflitto avrà conseguenze terribili per l'intero pianeta. Nell'attentato ai coniugi Wayne, a morire non sono i genitori, ma il piccolo Bruce. Mamma Martha impazzisce per il dolore e diventa un super criminale con le sembianze e il nome di Joker, mentre papà Thomas, per fermare la moglie, assume l'identità di Batman. Per evitare l'apocalisse Barry è costretto a rimettere le cose a posto, ritornando nuovamente indietro nel tempo e impedendo a se stesso di fermare Zoom mentre sta assassinando la madre.  
Per chi non avesse voglia di leggere l'intera serie Flashpoint, può trovare un'ottima sintesi di questo racconto nel bel film di animazione del 2013 Justice League: The Flashpoint Paradox

Libro sui supereroi | Supereroi DC Comics | Le mamme dei supereroi

Cosa succede invece alle madri dei supereroi Marvel? Cominciamo dall'uomo simbolo della casa delle idee di Stan Lee: Spider-Man. Anche lui è un orfano. Il nome dei genitori di Peter, cresciuto con gli zii Ben e May Parker, viene rivelato solo nel 1968, sul numero 5 di The Amazing Spider-Man Annual

Sono Richard e Mary Parker, spie che lavorano per la CIA, rimasti uccisi durante una missione in Algeria. 

Quando Mary rimane incinta di Peter i due stanno collaborando con un agente canadese, un certo Logan, che è il primo a fare le congratulazioni ai due sposini per l’arrivo del nuovo bambino. Qualche anno dopo, successivamente alla morte di Richard e Mary, Logan, che è  un mutante con il potere dell’ immortalità e di essere in grado di guarire rapidamente da ogni ferita, si sottoporrà ad un esperimento per impiantare nel suo scheletro una lega metallica praticamente indistruttibile, l'adamantio. Logan diventerà il supereroe Wolverine, ma perderà la memoria di tutto ciò che gli era accaduto prima di sottoporsi all'operazione. 

Le mamme dei supereroi | Libro sui supereroi


Neanche la mamma di Wolverine fa una bella fine. 

James Howlett, che più tardi prenderà il nome di Logan diventando Wolverine, nasce a fine '800 in Canada dagli aristocratici John Howlett e Elizabeth Hudson. In realtà James sembra essere frutto di una relazione extraconiugale di Elizabeth con il violento e rude giardiniere di famiglia, un certo Thomas Logan (di cui James prenderà poi il nome). Logan tenta, insieme al figlio adolescente Dog, di fare una rapina nella casa degli Howlett e di rapire una consenziente Elizabeth, ma John si ribella e rimane ucciso da un colpo di fucile sparato da Dog. Il timido James, alla vista del corpo agonizzante di colui che crede essere suo padre, assale Thomas Logan e, per la prima volta, dal dorso della sua mano fuoriescono degli artigli ossei, che infilzano il giardiniere uccidendolo. Credendo il figlio un mostro, Elizabeth lo caccia di casa e si suicida. Il trauma porterà James a perdere per la prima volta la memoria (in realtà sono i suoi poteri di auto-rigenerazione che gli inibiscono i ricordi per farlo guarire dallo shock subito per la morte del padre e per l'omicidio compiuto). 

Matt Murdoch, alias Daredevil, sembra essere orfano di madre, prima di perdere anche il padre Jack ucciso dalla mafia perchè si è rifiutato di perdere in un incontro di pugilato truccato. 

Nel 1986, però, Frank Miller, che diventerà famoso proprio per la sua opera nel rilanciare l'eroe di Hell's Kitchen, ancora prima di lavorare su Batman, ci rivela, nell'episodio Pariah, sul numero 229 della serie Daredevil, che la mamma di Matt è ancora viva. E' una suora, sister Maggie. La donna aveva sposato giovanissima il pugile  "Battlin' Jack" Murdock, e rimase presto incinta del loro primo bambino. Purtroppo, a causa di una fortissima depressione post-partum, Maggie tenta di assassinare il figlio appena nato. Disperata per l'insano gesto che stava per compiere abbandona la famiglia e si fa suora per redimersi dalle sue colpe. I disegni di Pariah sono di un altro grande autore delle storie a fumetti dei supereroi, David Mazzucchelli, che collaborerà con Miller anche nella serie Batman: Anno uno. Suor Maggie appare anche in una scena onirica nella prima stagione della serie televisiva Daredevil prodotta da Netflix. Qui Matt, gravemente ferito dal ninja Nobu e da Wilson Fisk, sogna una suora che si prende cura di lui, presumibilmente la madre mentre delira esanime sul divano di casa sua, dove viene ritrovato dal suo amico Foggy che scopre così la sua identità da supereroe.  

Libro sui Supereroi | Storytelling e linguaggi | Le mamme dei supereroi

Non va meglio per le mamme degli eroi dei manga giapponesi. 

Anche qui tutti i supereroi sono orfani almeno di un genitore. In Jeeg Robot d’Acciaio è il professor Shiba, papà di Hiroshi, l'alter-ego di Jeeg, a morire, anche se la sua coscienza sopravvive in un super-computer, mentre la mamma Kikue  è viva e si prende cura della sua famiglia, nonostante il rapporto difficile col figlio. In Mazinga Z Koji Kabuto, pilota del super robot, sembra inizialmente orfano di entrambi i genitori, per poi scoprire nella serie successiva Grande Mazinger, che il padre Kenzo, creduto morto è in realtà vivo (anche se in un corpo metallico). Nel più recente remake Mazinger Edition Z: The Impact!, del 2009, anche la madre di Koji sembra essere sopravvissuta e riveste un ruolo piuttosto particolare. Il pilota del Grande Mazinger, Tetsuya Tsurugi, è invece orfano di entrambi i genitori, così come è anche per Actarus, il duca di Fleed, e pilota di Goldrake. Nel manga, e poi anime, Ken il Guerriero,  sono orfani anche i tre fratelli Kenshiro, Raoul e Toki, che sono i protagonisti della prima serie. Non è diversa la situzione di Shinji Ikari, protagonista del più recente Neon Genesis Evangelion, orfano di madre, che si scoprirà, verso la fine dell’anime, essere stata clonata nell'adolescente Rei Ayanami, con cui Shinji ha un rapporto piuttosto ambiguo. Senza genitori è anche Naruto, protagonista dell’omonimo manga, come Son Goku, eroe di Dragon Ball, a seguito della distruzione del suo pianeta natale Vegeta, così come tutti i protagonisti de I cavalieri dello Zodiaco (in particolare si sottolinea nella serie l'attaccamento di Cristal il Cigno alla madre defunta). I due fratelli Edward e Alphonse Elric di Fullmetal Alchemist vedono invece morire la loro madre Trisha a causa di una malattia: è proprio il tentativo, tramite l'alchimia, di riportarla in vita, a dare origine all’intera storia che viene raccontata nel manga. 

Insomma essere la mamma di un supereroe è molto pericoloso, e non consigliabile. Meglio avere figli più tranquilli, come operai, artigiani o semplici impiegati.  

D’altronde ci sono mamme che sono loro stesse dei supereroi.  

Jessica Jones (altra protagonista di una serie televisiva firmata Netflix), dopo aver messo alla luce Danielle (figlia sua e del supereroe dalla pelle impenetrabile Luke Cage) diventa un personaggio molto meno trasgressivo, che preferisce una vita più normale a quella da supereroina costretta a combattere super criminali per difendere l'umanità. Certo anche per i supereroi, nonostante i superpoteri, fare la mamma non è facile. Non pochi problemi ha avuto Sue Storm, la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, per difendere Franklin Benjamin Richards, figlio suo e di Mr Fantastic, Reed Richards, da super-criminali ed entità cosmiche malvagie. Franklin, essendo figlio di due supereroi, è dotato infatti di poteri straordinari (di livello Omega, livello a cui arrivano solo pochi esseri metaumani, come Jean Grey, nella sua forma di Fenice, Hulk o l’Uomo Ghiaccio), che molti villain tentano di controllare. Altrettanto straordinari sono i poteri di Scarlet, che ricorre alla sua magia per dare dei figli, i gemelli Thomas e William, al marito Visione (che è un androide e quindi fisicamente impossibilitato a generare dei figli). Questo avvenimento darà il via a una serie di eventi catastrofici per tutto l'universo Marvel dei supereroi che sono raccontati nelle saghe Vendicatori divisi e House of M. Non mancano madri straordinarie nel mondo DC. Lois Lane da un figlio a Superman nella storia Che cosa è successo all'Uomo del Domani? di Alan Moore e Curt Swan. Mentre Catwoman, in una realtà alternativa, da alla luce Helena Wayne, conosciuta come l’eroina Cacciatrice, figlia sua e di Bruce, alias Batman.  
In fondo, così come nella vita, anche nelle narrazioni con forte accento mitologico, come quelle dei supereroi, la mamma è un personaggio che non può mancare e che riveste una centralità difficilmente sostituibile.  

Libro sui supereroi | Storytelling e linguaggi

Per approfondire, consiglio il libro NUVOLE 2.0: Pantheon contemporaneo - I supereroi dai fumetti al cinema mainstream, disponibile su Amazon a questo link Nuovole 2.0 su Amazon


Storytelling e società | Economia e politica


Quanto costa il riso? Nelle nostre città basta andare in un supermercato e guardare il prezzo riportato sullo scaffale. Ma come si stabilisce quel prezzo? 
Esiste la borsa  merci per determinare il costo del riso, così come è per il grano, per il mais, per il frumento, per molti altri beni di prima necessità.
Si può investire nel riso, come si investe nelle azioni di Apple o della Fiat, attraverso  ETF e Futures. 

Il prezzo dei beni di prima necessità non è così volatile come avviene nel listino azionario classico, in quanto viene stabilito con cadenza settimanale, ma si può speculare su Riso, Grano e Mais, come si fa con le azioni di una S.p.A. 

Società e Storytelling | Armi di Speculazione di Massima

Anche se il prezzo dei generi alimentari sta mediamente diminuendo in questi ultimi anni, la speculazione su beni di prima necessità ha conseguenze devastanti sulla società. In prima istanza su quella del terzo mondo, dove la semplice variazione improvvisa del prezzo, anche se poi ritorna a valori coerenti con le capacità di acquisto della popolazione, può portare alla fame milioni di persone. Bene di prima necessità è certamente il cibo, ma anche tutte le materie prime che possono reggere l'economia di uno stato: petrolio, oro, metelli rari e non. 

Questa situazione di incertezza crea instabilità, rivolte, guerra e di conseguenza anche lo spostamento di grandi masse di persone verso i paesi più sviluppati. 

Rifugiati, migrazioni, muri. Tutti effetti anche di questa nuova arma che è la speculazione di massa.

Società e relazioni | Sociologia | Semiotica


Nei paesi poveri un bene che sta diventando sempre più prezioso non è solo il cibo, ma anche l'acqua. 

L'acqua è vita. Necessaria per sopravvivere. Necessaria all'agricoltura e all'allevamento per produrre cibo. Ben 263 dei grandi bacini fluviali nel mondo sono condivisi tra più stati. 59 di questi fiumi si trovano in Africa. Per controllare la sostanza più diffusa sul nostro pianeta esiste l'levato rischio che possano nascere nuovi conflitti. La tensione per il controllo delle fonti idriche è alta già in diversi parti del mondo: nell'Africa nord-occidentale; tra Sudafrica e Botswana; tra i sette paesi attraversati dal Nilo; Nel Medio Oriente, dalla Palestina alla Turchia fino all'Iraq e l'Iran; nelle ex repubbliche sovietiche di Kazakhstan, Kyrgyzstan e Uzbekistan; tra India e Bangladesh; in Sud America, tra Ecuador e Perù. 
Con dimensioni decisamente ridotte la questione dell'acqua riguarda anche il nostro paese. 
Nel 2011 si votò in Italia il referendum per l'abrogazione della modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il referendum si riferiva alla norma che consentiva di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a soggetti privati, prevedendola come modalità preferenziale e permettendo solo in situazioni del tutto eccezionali la gestione diretta all'amministrazione pubblica. 

Il referendum venne associato principalmente alla gestione dell'acqua, considerata bene pubblico non affidabile a soggetti privati. Il risultato della consultazione non lasciò dubbi: votarono circa il 55% degli aventi diritto (quorum raggiunto) con oltre il 95% di SI. L'Italia indicò che l'acqua doveva essere gestita dall'amministrazione pubblica.

Italiani hanno detto si all'acqua pubblica | Società e relazioni

Dopo cinque anni l'argomento è di assoluta attualità. Poche settimane fa si è innescata una pesante polemica per gli insulti lanciati dal web alla deputata che ha dichiarato che "L’acqua pubblica che arriva nelle nostre case non può essere considerata un bene pubblico ma proprio perché l’acqua non è un bene non escludibile. Per arrivare nelle nostre case abbiamo acquedotto, condutture, ...". Sono dell'idea che l'insulto è assolutamente deprecabile e condannabile. Il dissentire e attaccare, in modo anche forte, opinioni che non si condividono, no. Fa parte del normale dibattito pubblico, sempre nei limiti del buon senso e della buona educazione.
Nelle province di Roma e Frosinone,  come in altre aree del Lazio, Toscana, Umbria e Campania, la gestione del servizio idrico è affidato ad ACEA SPA. L'azienda dichiara sul suo sito di essere il primo operatore italiano nel settore idrico con 8,5 milioni di abitanti serviti. In condizioni praticamente di monopolio. Se vuoi l'acqua in quelle aree la prendi da ACEA o niente. E questo servizio essenziale lo gestisce una società quotata in borsa. E' vero, il suo principale azionista è il comune di Roma (51% delle azioni, dati dal bilancio 2015), ma visto come funziona il pubblico, si potrebbe sospettare che il controllo sia lasciato ai partner privati. Partner che sono Caltagirone (circa il 16% da bilancio 2015) e Suez (12,5%, oggi Engie, colosso francese dell'energia). 

ACEA gestisce l'acqua come bene pubblico di prima necessità, come gli italiani avrebbero stabilito con l'esito dei referendum del 2011? 

Ecco come il loro custom care fa caring sui propri clienti. Che poi clienti non dovrebbero essere, ma utenti di un servizio pubblico.

Società e relazioni | Economia e Politica | arma di speculazione di massa

E' un sollecito per un ritardo di pagamento. Non si sono accorti che il ritardo era di soli 6 giorni per una fattura trimestrale e hanno inviato una raccomandata a/r, quindi con un costo per l'ente (che forse avrebbe fatto bene ad attendere qualche giorno prima dell'invio). Chi paga questo spreco? comunque l'utente che si vede di anno in anno aumentare le tariffe. Dal 2014 al 2015 l'acqua è aumentata mediamente dell'8,8%. Nello stesso anno lo stato, quindi noi con le nostre tasse, non gli enti che gestiscono il servizio idrico,  ha speso 3,2 miliardi di euro per l'ammodernamento di acquedotti, condutture, fognature, depuratori. Ciò che però mi ha maggiormente meravigliato è lo stile con cui viene scritta questa lettera. ACEA. Non si riferisce in maniera gentile al proprio cliente / utente / comproprietario effettivo del bene che gli rivende. No. 

ACEA, si autodefinisce SPETTABILE ENTE.

Pare di trovarsi di fronte ad antica nobiltà di medioevale memoria che si rivolge ai propri sudditi :-) .
Quando l'acqua era gestita esclusivamente dalla cosa pubblica, non era possibile, per motivi sanitari, interrompere il servizio all'utente moroso. Il tribunale di Brescia, con una sentenza del 2014, ha stabilito che neanche l'amministrazione di un condominio può staccare l'acqua a un condomino moroso, anche quando il servizio di approvvigionamento idrico sia un'utenza condivisa. Il motivo è semplice: non si tutela solo la salute del cittadino moroso, ma di tutta la società. Molte malattie causate dall'impossibilità di disporre dell'acqua, come il tifo e altre infezioni, sono infatti contagiose.
Il gestore invece, può farlo. Basta una semplice lettera di preavviso come quella riportata sopra in cui ACEA si definisce "spettabile ente". Non solo. Il TAR del Lazio ha stabilito che neanche il comune, o altro ente pubblico, può, con un'ordinanza, imporre alla società che gestisce la distribuzione dell'acqua di interrompere la sospensione, benché l'acqua sia un bene pubblico e il gestore abbia solo una concessione per la sua distribuzione (l'acqua che distribuisce non è sua, così come la stessa rete di distribuzione). Questo nonostante ACEA ATO non abbia mai creato il fondo di solidarietà, previsto per legge e obbligatorio per fruire della concessione della gestione dell'acqua, per garantire l'erogazione del servizio anche agli utenti indigenti.

Alcuni hanno solo diritti, alcune grandi aziende che fanno l'interesse non si sa di chi, altri, le persone, solo doveri.

D'altronde un'azienda ragiona con le logiche del profitto e non con quelle del bene comune. Ancora una volta l'economia vince sull'uomo.
Noblesse oblige, ma non sempre. Anzi sempre più raramente.

Storytelling e società | Economia e politica



Oggi 4 Maggio esce nei cinema italiani Captain America: Civil War.

La regia è dei fratelli Anthony e Joe Russo, con protagonisti Chris Evans nei panni di Steve Rogers / Captain America e Robert Downey Jr. che veste quelli di Tony Stark / Iron Man (per cavalleria citiamo anche la bella Scarlett Johansson che interpreta la letale Vedova Nera). 

Media e Storytelling | Libri sui supereroi | Capitan America vs Iron Man

Contemporaneamente all'uscita del film, a partire dal 3 maggio, il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, in collaborazione con Panini Comics, hanno lanciato la collana  intitolata "Marvel: Le Battaglie del Secolo" allegata all'uscita del martedì dei singoli quotidiani. I primi volumi sono proprio dedicati alla saga Civil War.

Libri sui Supereroi | Civil War | Media e Storytelling


Tra il film e il fumetto ci sono delle differenze sostanziali. In fondo i Cinecomic stanno riscrivendo la storia dei supereroi, sia per quanto riguarda la Marvel Comics che la DC Comics (un esempio è stato il recente Batman vs Superman di Zack Snyder). 

Per esempio uno dei protagonisti della saga originaria a fumetti, scritta da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven, è Daredevil. 

Marvel's Daredevil | Storytelling e linguaggi | Mark Millar e Steve McNiven


Benché l'eroe di Hell's Kitchen è entrato a far parte in maniera prepotente del Marvel Cinematic Universe, con l'omonima serie televisiva trasmessa da Netflix, collegata ai film trasmessi al cinema come dimostrano i numerosi riferimenti che troviamo specialmente nella serie parallela su Jessica Jones, Daredevil non apparirà nel film dei fratelli Russo. Ritroveremo al cinema invece molti altri eroi della Marvel, molti dei quali li abbiamo già visti in altri Cinecomics, come Bucky Barnes / Soldato d'Inverno (nei precedenti film su Capitan America), Sam Wilson / Falcon (visto negli Avengers, in Capitan America e nel film Ant-Man), James Rhodes / War Machine (nella saga di Iron Man e nell'ultimo capitolo degli Avengers), Clint Barton / Occhio di Falco (negli Avengers e in Thor),  Visione apparso in Avemgers: the Age of Ultron così come Wanda Maximoff / Scarlet, Scott Lang / Ant-Man (protagonista dell'omonimo film). Accanto a questi due nuovi personaggi: T'Challa / Pantera Nera, supereroe e sovrano del fantastico Regno di Wakanda, e Peter Parker / Spider-Man, che fa supporre un nuovo reboot dei film sull'Arrampicamuri dopo le saghe di Sam Raimi e di Marc Webb.

Di seguito un breve estratto dal libro "NUVOLE 2.0: Pantheon contemporaneo - I supereroi dai fumetti al cinema mainstream" (disponibile su Amazon al seguente link eBook Amazon: Nuvole 2.0: Pantheon Contemporaneo).

 La Modern Age dei fumetti dei supereroi

In ambito Marvel qualcosa di simile al crossover della DC Comics "Crisis on Infinite Earths" accade con Civil War che rappresenta la serie più significativa del nuovo corso della Modern Age. Scritta da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven, e pubblicata tra il 2006 e il 2007, Civil War si sviluppa indipendentemente come crossover anche su tutte le altre testate dell’Universo Marvel (cioè le vicende raccontate hanno effetti e si muovono parallelamente anche sugli albi dei singoli supereroi o gruppi di supereroi). L’evento scatenante della storia ricorda molto da vicino la tragedia dell’attentato alle Twin Towers dell’11 Settembre 2001: un gruppo di giovani supereroi, i New Warriors, acconsente di partecipare ad un reality show che riprende in diretta le loro imprese. Per innalzare gli ascolti decidono incautamente di catturare in diretta televisiva un gruppo di supercriminali in fuga nella piccola cittadina di Stamford nel Connecticut. Tra i criminali c’è anche Nitro, che ha il potere di esplodere rimanendo però illeso. Messo alle strette Nitro innesca il suo potere uccidendo tutti i suoi compagni e tutti i New Warriors ad eccezione di Speedball, dotato di un campo di forza in grado di riflettere e amplificare l’energia cinetica rivolta verso di lui. L’esplosione di Nitro, unita all’energia riflessa da Speedball, causano oltre 600 morti tra  cui molti bambini che si trovavano in una scuola elementare adiacente al luogo dello scontro. Tutto l’evento viene ripreso dalla TV e trasmesso in diretta generando un senso di sdegno generale che porta alla diffidenza ed all’odio verso tutti i supereroi, ritenuti responsabili di quanto è accaduto (a causa del comportamento sprovveduto dei New Warriors). Per porre rimedio a questa situazione, su suggerimento dello SHIELD (l’organizzazione segreta para-governativa che collabora con i supereroi) il Congresso degli Stati Uniti decide di approvare l’Atto di Registrazione dei Superumani (ARS), che richiede a tutti i supereroi di registrarsi e svelare la propria identità segreta, in modo da classificare i poteri di ognuno per prevenire eventuali incidenti come quelli di Stamford. Tra i supereroi si creano subito due schieramenti, i pro-governativi, capeggiati da Iron Man e da Mr. Fantastic e i ribelli, che scelgono come loro leader Capitan America (in uno stravolgimento completo di questo personaggio rispetto alla sua versione della Golden Age dove era un soldato fedele alle gerarchie e quindi alle istituzioni). Ne nascono profonde lacerazioni tra i difensori della giustizia. Anche familiari: Sue Storm (la Donna Invisibile) non condivide le idee del marito così lo lascia; Johnny Storm (la Torcia Umana) si unisce ai ribelli; Ben Grimm (la Cosa) preferisce mantenere la sua neutralità e trasferirsi a Parigi lontano dagli Stati Uniti. Spider-Man, convinto da Tony Stark (Iron Man) e Reed Richards (Mr. Fantastic), dapprima si unisce al gruppo dei governativi presentandosi, a scopo propagandistico, davanti alle telecamere e svelando la sua identità segreta, pronunciando le parole “My name is Peter Parker, and I've been Spider-Man since I was fifteen years old” [Mi chiamo Peter Parker, e sono Spider-Man dall’età di 15 anni]. Poco dopo però, dopo un colloquio con Capitan America, l’Arrampicamuri si ripresenta a sorpresa in televisione per dichiarare la sua contrarietà all’obbligo di registrazione e unirsi ai ribelli. 

La lotta sul diritto al mantenimento della propria identità segreta (in qualche modo il diritto a una vita privata, alla privacy, in un mondo, anche quello reale in cui vive il lettore, dove sempre più invece tutto deve essere reso pubblico) diventa una lotta per le libertà individuali. 

L’identità segreta, che sin dalla nascita dei supereroi è stato uno dei cardini portanti del genere superomistico, viene messa in discussione e riletta in una chiave del tutto nuova e contemporanea. Responsabilità individuale e collettiva, ricostruzione del significato post-moderno della democrazia, politica, limiti e diritti della libertà, sono temi che attraversano tutto l’universo narrativo di questo racconto, lasciando aperta ogni interpretazione in uno sviluppo narrativo ipertestuale colmo di rimandi a eventi reali e al raccontato di testi letterari, cinematografici, televisivi e fumettistici, continuamente ricordato dal sottotitolo in copertina di ognuno dei 7 albi che costituiscono la serie: “Whose side are you on?” (E tu da che parte stai?).

Media e Storytelling | Libro sui supereroi | Pantheon Contemporaneo | Libertà e Sicurezza


Copertina del primo numero di Civil War

Il lettore è chiamato a partecipare, a essere parte attiva del racconto, a schierarsi, a dichiarare le sue idee. 

Chi è in questo racconto il ‘bad boy’, ‘il villain’? 

Alla storia principale si aggiungono anche gli 11 albi della serie parallela Civil War: Front Line, che racconta gli stessi eventi dal punto di vista di due reporter, con idee opposte sulla vicenda, in un altro splendido esempio di narrazione multilivello, plurilinguistica ed ipertestuale. 

Per chi volesse approfondire può farlo leggendo l'eBook "NUVOLE 2.0: Pantheon contemporaneo - I supereroi dai fumetti al cinema mainstream" (disponibile su Amazon a questo link Nuvole 2.0: Pantheon Contemporaneo e in offerta a 2,99$ anziché 4,99$ fino al 7 maggio, gratis sempre per gli gli iscritti a Kindle Unlimited)
Libro sui supereroi | Semiotica e linguaggi | linguaggi del fumetto