Assoluti Relativi


Si era formato il solito capannello intorno al professore. Era solito fare  di questi comizi al bar del paese. La notizia del giorno era una di quelle che quando avviene se ne parla per settimane. Sui giornali, in televisione, sui social, sulla corriera che ti porta in città, al caffè con i colleghi. E naturalmente al bar del paese. Ma qui, spesso il dialogo diventava un monologo, un comizio, durante il quale il professore dava sfoggio delle sue arti oratorie, di quella autorevolezza di vecchio politicante e maestro ormai in pensione. A quelli importanti al paese viene dato del "don", titolo che spettava a coloro, pochi un tempo, dotati di un titolo di studio, ed ai benestanti. Ai notabili del paese, insomma. Al professore non era mai piaciuto il titolo di "don".

- Il "don" si da ai preti e ai cornuti!

Diceva.

Al bar | sugli immigrati


Aveva sempre chiesto che venisse chiamato con il suo nome, ma nessuno si era mai azzardato a farlo. Tutti lo avevano sempre chiamato il "professore". Lui faceva una smorfia di sdegno ogni volta che si sentiva chiamato in quel modo, ma in fondo non gli dispiaceva, ed ormai, dopo tanti anni, quasi non ci faceva più caso.

- Il problema non è che sono neri o che sono musulmani, integralisti o moderati che siano. Il problema è che sono poveri! E' la povertà che da fastidio. Ci da fastidio. Dove c'è povertà emerge la miseria umana in tutti i suoi aspetti, quelli materiali e quelli spirituali.


Assoluti Relativi


- Hanno una cultura diversa dalla nostra, professo'!

- Anche tu hai una cultura diversa dalla mia, ma non per questo ho mai chiesto che venissi allontanato dal paese...  

-   Non rispettano le leggi, non seguono regole. Hanno un ideale di società che è quella che c'era qui da noi più di 40 anni fa! 

- In questo hai ragione, si. E' vero. Sono "cattivi"!

- Si, si, neri e cattivi!

Urlò qualcuno da dietro senza farsi riconoscere. Molti risero.

- Si, cattivi! Di quella cattiveria che ha un bravo centravanti di una squadra di calcio quando sta per segnare un goal! Hanno fame. Non solo fame di denaro, ma fame di riscatto dalle loro sfortune e miserie. Fame di cambiare la propria vita! A volte hanno fame vera, fame di cibo e di cose essenziali. Hanno quella cattiveria che noi non abbiamo più, e questo ci fa paura. Non la loro diversità, ci fa paura, ma la loro cattiveria, la loro fame, la loro povertà. Perchè la povertà è peggio della peste, si pensa. Si "mmischia", si diffonde, è contagiosa, la povertà. Mentre la cattiveria, no! La cattiveria non si impara, non si compra, non si "mmischia"! Quella ce l'hai o non ce l'hai. E questo ci fa paura...


Assoluti Relativi Cattivi


Stupidità Artificiale

1999, 13 settembre.  Un'esplosione di notevole potenza nel deposito di scorie nucleari della base lunare Alpha causa l'uscita della Luna dall'orbita terrestre. Il nostro satellite inizia la sua deriva nel cosmo e gli uomini della base lunare al comando di John Koenig si ritrovano loro malgrado costretti in un'avventura che li porterà a vagare nello spazio e ad entrare in contatto con diverse civiltà aliene. 

Stupidità Artificiale

In estrema sintesi è questa la trama di una delle serie TV di fantascienza di maggiore successo degli anni '70: "Spazio 1999". 

Una serie, che con tutte le sue incongruenze scientifiche (alcune delle quali evidenziate dal maestro della fantascienza Isaac Asimov), si è distinta per le qualità del girato, della sceneggiatura, della bravura degli attori e per gli ottimi effetti speciali.
Ciò che è interessante notare è l'immagine che gli autori della serie avevano del 1999: una base lunare completamente autosufficiente, armi laser e mezzi di trasporto in grado di muoversi agevolmente nello spazio (le Aquile). Nel 2017 siamo ben lontani da aver raggiunto questi livelli di progresso e di tecnologia. 
I computer di Spazio 1999 sono ancora pieni di tasti e di schermi a tubi catodici, ma c'è già un comunicatore dotato di un piccolo video, antesignano dei nostri Smartphone. 

E' ambientato sempre nel 1999 la seconda parte del film "2001: Odissea nello Spazio" di Stanley Kubrick.


Anche qui c'è una base autosufficiente sulla Luna, nei pressi della quale viene scoperto il grande monolito nero. I computer di questo film, ispirato dal racconto "La sentinella" di  Arthur C. Clarke, sono molto più avanzati. Nella terza parte del film, ambientato nel 2001 sull'astronave Discovery One in viaggio verso Giove, ci viene presentato HAL 9000, un vero e proprio sistema di Intelligenza Artificiale, molto più avanzato di quelli che nel 2017 abbiamo a disposizione, che gli autori ci raccontano essere in funzione già dal 1992.

Stupidità Artificiale

Kubrick e Clarke si pongono nella loro opera il problema della capacità dell'uomo di stare al passo con ciò che è stato in grado di pensare e realizzare. Il conflitto tra la tecnologia più avanzata e la concretezza e natura limitata degli esser umani. 
Recentemente  Elon Musk, il visionario creatore di Tesla e SpaceX, ha espresso in un twit le sue preoccupazioni sulle possibili minacce che l'intelligenza artificiale può costituire per il genere umano: "China, Russia, soon all countries w strong computer science. Competition for AI superiority at national level most likely cause of WW3 imo".... 

Secondo Musk, l'intelligenza artificiale potrà essere la causa del terzo conflitto mondiale... Intelligenza? Forse sarebbe più corretto definirla fredda Stupidità Artificiale. 

Fortunatamente racconti, romanzi, film e narrazioni in genere ci hanno dimostrato come la storia della scienza e della tecnologia possa seguire strade completamente diverse rispetto a quelle immaginate qualche decennio prima. Non abbiamo ancora costruito basi lunari sul nostro satellite. Non esistono veicoli che si muovono agevolmente nello spazio come l'astronave Discovery One o le Aquile di "Spazio 1999". Cortana e Siri sembrano, per ora, essere meno permalosi di HAL 9000. 

Non a caso il sottotitolo del romanzo "Pippo e la Sposa" è "Odissea 2002, ancora qui" (su Amazon Kindle e su piattaforma IlMioLibro). Un riferimento al capolavoro di Kubrick e Clarke: le nostre odissee, per adesso sono ancora molto terrene, poco artificiali e molto umane.